Alice Milani con i figli

Lettera di don Lorenzo Milani
Barbiana 7.3.55

Cara Mamma, ho avuto oggi la tua cartolina proprio mentre ero a Vicchio e così ho potuto ritirare anche la raccomandata senza nessuno scomodo. Tutt’altro. Grazie.

Proprio stamani mi ero fatto prestare le prime 10.000 lire dall’Eda perché avevo finito tutti i quattrini.

Ho da avere 110 mila lire del bosco di cui avevo riscosso solo 100.000 in acconto. Tutto è fermo per

ché non potevo vendere non essendo ancora nominato. Cosi il compratore non ha potuto ancora tagliare e tra poco a primavera e proibito tagliare. Ma spero che si rimedierà a tempo, dato che il 16 ho gli esami di parroco e spero che la nomina segua presto anche per poter riscuotere la congrua(1).

Comunque non ti impressionare per me perché pensa che in tre mesi esatti che sono qui non ho mai

comprato un litro di latte. Lo ricevo in regalo tutti i giorni da due famiglie di qui. Più un fiasco ogni domenica da S. Donato. Mai un etto di zucchero, né caffè, né te, né sale, né riso, né pasta, né marmellata, né dadi, né odori, né insalata e verdura d’ogni genere, né cacao, né frutta, né scatolette d’ogni genere. Il burro ne ho comprati 2 etti in tre mesi, la ciccia 3 volte, l’olio l’ho comprato dal Mugnaini e non l’ho ancora marimesso(2). Il pane l’ho fatto due volte. Ecc. Ecc. E non pensare che abbia fatto miseria di tutte queste cose che anzi hanno sempre abbondato tanto da permctterci di avere sempre invitati occasionali o ospiti in casa quasi di continuo.

L’unica grossa spesa sono le bombole. Come poi abbia fatto a finire 200.000 lire in questo tempo non ti so dire, ma pensa che ho avuto delle spese d’impianto, di trasloco ecc. Ho comprato conigli, grano e olio.

Ho pagato il mangiare per i maialini della nonna, il seme del grano che raccoglierò, e molti arnesi vernici e altre cosette che mi occorrevano per casa.

Insomma vedrai che l’anno prossimo ci rientrerò molto più largamente, anche nell’ipotesi che i sandonatesi smettano di amarmi così tangibilmente. Per ora non è ancora passata una domenica senza al minimo una macchina di S. Donato.

Ti accludo una lettera che ho ricevuto oggi, è d’un bambino di 12 anni. Ne ricevo di simili tutti i giorni e molto più commoventi, ma in genere son lettere che mi tocca bruciare a gran velocità perché piene di cose che nessuno usa scrivere! Rimandamela perché è tra le poche che potrò conservare per ricordo.

Ieri é nevicato ininterrottamente da mezzogiorno fino alle 9 a fiocchi così larghi come non avevo mai visto. Pero fino a che c’è stato giorno non ha attaccato molto perché faceva caldo. Se no ne sarebbe alzata un metro. Stamani era dimoiata (3) quasi tutta da qui in giù. Ora invece sta nevicando di nuovo. Nannina ha scritto che mercoledì dalle 7 alle 9 sua figlia ci accompagnerà tra i monumenti. Alle 9 ci aspettano alla Specola e nel pomeriggio al Mattino. Sarà dunque una lezione ininterrotta dalla mattina alla sera. Spero che almeno per il 16 sarai ritornata così la mattina vado all’esame, a mezzogiorno da te e la sera dalla Peirano.

Un abbraccio affettuoso dal tuo

Lorenzo


Son stato malato un giorno perché m’ero dato un’altra martellata su un dito. Ho vomitato anche le budella e ho avuto il corpo sciolto per due giorni, ma ora sto benissimo e sul dito non si vede più neanche il segno. O è miracolosamente sparito oppure si trattava di una martellata da poco.


1. Lo stipendio dei parroci era versato dallo Stato italiano al clero cattolico.

2. Iniziato a usare.

3. Sciolta.

 

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